Recensione: L' anima dei greci
“L’anima dei greci”
“Per realizzare i suoi “nobili corpi” il Demiurgo ha forgiato un immenso organismo vivente, che è l’universo intero, e gli ha infuso un’anima, la quale è al contempo principio che vivifica la materia e principio di intelligenza. I due distinti livelli della vita e dell’intelligenza vengono così congiunti nell’anima, che li contiene entrambi. Se nella speculazione dei filosofi precedenti l’anima era stata concepita come elemento e principio vitale, con Platone l’anima viene assimilata all’intelligenza e identificata con essa”
Giuseppe Arcadia Losa con il libro “L’anima dei greci”, edito Lorenzo de’ Medici Press, con la prefazione attenta di Marco Vannini, offre la possibilità di approfondire, riflettere, ricordare ciò che sembra essere sfuggito dalla centralità dell’individuo: l’anima. Un viaggio ben articolato alla riscoperta di pensieri filosofici del mondo antico, proprio il mondo greco, sviscerandone ogni sfaccettatura attraverso il pensiero di filosofi e scrittori, riportando così l’attenzione su ciò che poi così astratto non è, perché parte integrante e determinante per una forte consapevolezza identitaria, atta a distinguerci e riconoscerci. In effetti in questo viaggio si potrà considerare quanto sia simbiotico il significato attribuito al concetto di anima in base ai diversi e vari tempi storici, la stessa anima che per Platone è un’entità immateriale e immortale che esiste indipendentemente dal corpo. Quanto ci si identifica con la propria anima o quanto si sente ancora viva in sé l’anima e la sua essenza! L’anima rappresenta, nella filosofia greca, il principio vitale, sede di intelletto-emozioni-volontà, forza motrice in azioni, corpo, pensiero. Ma nella contemporaneità dei tempi si dona il tempo necessario per riflettere sul concetto di anima?
“Si tratterebbe di una voce interna, che potrebbe essere accostata a quella di “un maestro interiore”. Il fatto però che Socrate ascolti senza mai mettere in discussione questa voce, da una parte attesta l’indiscussa autorità con cui veniva da lui stesso considerata, e dall’altra, attesta la provenienza divina di questa voce, accettata indiscutibilmente come tale.”
Il daimon nel suo significato intende una forza misteriosa o guida che influenza la vita di ogni singolo, in particolare si associa a due grandi filosofi: Platone e Socrate. Per quest’ultimo il daimon è una voce interiore guida e mantiene alta la condotta morale, evitando scelte errate; mentre per Platone il daimon è una guida divina per un cammino di crescita spirituale per ambire alla felicità. Oggi si pensa al daimon come la parte più profonda di sé, che guida alla realizzazione personale, insomma una forza misteriosa e positiva che è parte intrinseca dell’individuo. L’essenza del viaggio introspettivo è un peregrinare infinito alla ricerca di un equilibrio instabile perché si è sempre alla continua ricerca di risposte e verità celate, che bisogna essere pronti a vedere nella loro essenza che sia scomoda o meno, un passaggio che conduce ad una continua metamorfosi e rinascita, evoluzione corporea e spirituale che fanno parte del nostro cammino di vita. Questo solo in infinitesimo contenuto dell’autore che ci guida in questo peregrinare dell’anima e per concludere riporto una delle citazioni di Eraclito scelte dallo stesso autore nella sua narrazione.
“I confini dell’anima non troverai anche percorrendo intera la via; così profondo è il suo logos”
Simona Trunzo
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