Recensione:"Le madrine"
LE MADRINE di MONICA MCLNERNEY
La vita decide il cambio di rotta di navigazione in modo inaspettato e repentino, ci obbliga a effettuare scelte che altrimenti resterebbero in sospeso in un oblio infinito perché la zona di confort rende più sicuri e meno fragili ed esposti agli imprevisti positivi o negativi che ci impone la vita. Proprio come l’autrice Monica Mclnerney sorprende inaspettatamente con questo suo nuovo romanzo Le madrine, edito Fazi Editore.
Così è la vita della protagonista Eliza che travolta da repentini e anche drammatici cambiamenti adegua ciò che le prospetta il futuro ricreando un ordine effimero dietro cui celarsi, in una quotidianità in cui tutti i giorni sono uguali e scorrono senza stravolgimenti.
Il primo cambiamento drastico è segnato dalla morte della madre poco tempo prima che la ragazza compia i diciotto anni, data in cui la madre avrebbe dovuto svelarle segreti del passato pertinente un padre mai conosciuto. Con il supporto delle sue due madrine, amiche della madre, la giovane porta a termine gli studi universitari e lavora alle dipendenze di una despota pronta solo ad apparire per meriti lavorativi non suoi. Dopo tredici anni trascorsi in questo perpetuo ritmo delle sue giornate, l’inaspettato tutto stravolge nuovamente costringendo la protagonista a uscire da questa gabbia in cui si è rifugiata per ricominciare da zero in un cammino che la condurrà più a una ricerca di sé stessa e della verità delle sue origini e vita. Quindi perso lavoro e casa si ritrova ad accettare senza esitazione la proposta di una delle due madrine per raggiungerla in occasione del matrimonio dell’altra amata madrina, con ospitalità e soggiorno a tempo indeterminato.
La prima grande prova per la protagonista è superare la paura del volo, perché anche questo è sempre stato un vincolo a eventuali suoi spostamenti e come un dono o scherzo del destino il suo perno sarà un ragazzino che viaggia autonomamente da tempo a rimbalzo tra due genitori divorziati, più che un bambino un sarcastico saggio con cui legherà una grande amicizia.
L’amicizia è uno dei temi centrali della narrazione dell’autrice Monica Mclnerney analizzata in ogni sfaccettatura, l’amicizia che può nascere tra una giovane donna trentenne e un bambino, tra ragazzi che condividono il periodo del collegio e maturano nel tempo e l’amicizia della giovane protagonista con Rose nata nel periodo universitario, evidenziando che una vera amicizia non necessità di quotidiana presenza fisica ma morale, supporto confidenziale e sincero.
Ma amicizia e sincerità vanno sempre a braccetto? Emergerà una sequenza di segreti e verità nascoste che formalmente hanno determinato gli avvenimenti di vita a essi successivi, ma è sempre un tradimento una bugia o può rivelarsi un gesto d’amore? E quanto è determinante il non volere vedere la realtà che si palesa apertamente mentre ci si ostina a sostituire con arzigogolate giustificazioni che soddisfino ciò si vorrebbe vedere come reale. L’amicizia si basa sull’affetto, il rispetto, la fiducia e la sincerità, sono relazioni fondamentali nel percorso di ognuno, un amico può essere compagno di divertimento, un rifugio, una spalla su cui piangere o un grande motivatore, un compagno di vita che ci rende più forti e solidi anche nelle relazioni interpersonali. Un amico è famiglia.
Eliza la protagonista, in questa sua nuova fase di vita diventa consapevole e curiosa nei confronti della sua verità, una verità celata abilmente dai racconti fantastici della madre e dalle verità omesse delle due madrine, ma lei è pronta a ricostruire la propria identità come persona appartenente ad un nucleo di famiglia e luoghi che rappresentino le sue origini e tradizione per centrare quella che è la sua realtà personale emotiva affettiva. Una ricerca ricche di tracce che sembrano portare a una soluzione mentre svelano altri nuovi risvolti e segreti, come una trama da districare ricca di nodi. Con caparbietà e con il supporto delle madrine questa avventura segnerà un nuovo inizio per tutti i personaggi del romanzo perché si approprieranno di un valore aggiunto: la verità e la sincerità verso sé stessi e il prossimo.
Simona Trunzo
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