Intervista all' artista del legno: Luigi Chieffallo

Arte tra i borghi

Una rubrica dedicata all’arte nelle sue varie espressioni, uno sguardo che va oltre la frenesia dei tempi in un’attenta riscoperta di ciò che valorizza le emozioni di un tempo che sembra passato, ma è presente nei cuori di molti. Oggi incontriamo l’artista del legno, una persona che ha dedicato con passione le proprie capacità espressive alla trasformazione del legno, elemento costituente degli alberi, che rappresentano di per sé la vita e l’appartenenza alle proprie radici, alla metamorfosi e all’evoluzione, elemento imprescindibile dell’operosità di Luigi Chieffallo, per gli amici Gino. Un’intervista che più di una classica sequenza di domande e risposte si è trasformata in un dialogo amichevole e introspettivo, così riporto quanto mi ha trasmesso l’artista del Presepe che ha dedicato parte del suo tempo a questa “intervista”.
 S.T.: Come nasce la passione per la lavorazione del legno?

Luigi Chieffallo:La prima creazione eseguita con il legno mi riporta a ricordi lontani, un ragazzino che decide di suonare la fisarmonica dono prezioso da custodire, così con l’aiuto di mio fratello maggiore ho costruito la custodia in legno per questo splendido strumento, custodia tutt’oggi presente tra i miei cimeli e ricordi del passato, un ricordo forse un po' impolverato ma presente che mi ha seguito in tutti questi anni dal mio paese d’origine alla Svizzera e ritorno. 

S.T.: E la scelta di ricreare il Presepe che è stato così apprezzato e ammirato da amici da creare una risonanza così forte, quando si è concretizzata?

Luigi Chieffallo: Il presepe è sempre legato ai ricordi d’infanzia con mio fratello, 13 anni più grande, che mi ha coinvolto in questa passione quando ne avevo solo 5, una dedizione che ci accomunava e legava durante queste festività, il ricordo e simbolo natalizio. Poi la vita mi ha costretto a rinunciare a questa passione sino a quest’anno. Il ritorno a San Mango d’Aquino, quindi alle proprie radici, mi ha fatto tornare un po' bambino e in questo viaggio spazio temporale che ha acceso ricordi e sensazioni dopo tanti anni vissuti in Svizzera ho deciso di riportare alla luce questo Presepe che rappresenta non solo la nascita, ma la società nelle sue varie sfaccettature, anche le differenze di casta. Anche i materiali scelti sono per lo più naturali. Ad esempio il mulino, il fornaio lo scorrere dell’acqua che segna il tempo passato e presente.

S.T.: Possiamo dire quindi un’acqua che rappresenta la vita. Per te cos’è oggi il Natale?

Luigi Chieffallo: Con rammarico devo considerare che si sono persi molti valori, quella voglia di riunirsi degli amici per trascorrere il tempo nella condivisione e in armonia. È importante ricordare il legame con le proprie radici ed è per questo che sono tornato dopo 60 anni dalla Svizzera, sono andato via perché non vedevo un futuro per i giovani e l’ho cercato e costruito fuori. In un certo senso il Presepe rappresenta il mio borgo e ricordando che il natale è la festa dei bambini spero che in molti vengano a visitare il Presepe, per immergersi in una tradizione trascurata, che può unire oltre ogni confine ciò che è passato con un nuovo futuro.

Si conclude questo incontro con Luigi Chieffallo, insieme auguriamo a tutti di vivere la magia del natale in compagnia dei propri cari e nell’abbraccio sincero della fratellanza. 
Per visitare il Presepe Artistico basta recarsi a San Mango d’Aquino (Cz) in Piazza Dante 2. 
Simona Trunzo

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