Charles Perrault: Il Gatto con gli stivali -Cenetentola
Charles Perrault
Charles Perrault nasce a Parigi nel 1628, da una ricca famiglia borghese, studia legge per poi dedicarsi tra le altre attività a una propria produzione letteraria, in particolare, ben 200 anni prima dei fratelli Grimm, alla prima importante raccolta di fiabe in poesia e in prosa: il celebre libro di fiabe “I racconti di mamma oca”, originariamente intitolato “Storie e racconti dei tempi passati con la morale”; raccolta di undici fiabe tra cui Cenerentola, il Gatto con gli stivali e Cappuccetto Rosso. La finalità principale è quella di muovere il lettore verso riflessioni caratterizzanti i protagonisti dei racconti da sviluppare e adattare nella propria quotidianità. Il libro tradotto in tutta Europa, fonda il nuovo genere di fiabe al punto da influenzare successivamente le versioni tedesche scritte dai fratelli Grimm. Degno di nota è il fatto che le fiabe dello scrittore francese non avevano tutte un lieto fine, ad esempio il finale della fiaba di Cappuccetto Rosso in cui la protagonista non viene inizialmente salvata da un cacciatore: lo stesso Perrault aveva apportato modifiche ed eliminato elementi ancora più violenti. Saranno le successive riscritture a cambiare la cruenta sfaccettatura fiabesca riadattandole a nuove versioni addolcite e adeguate ai cambiamenti sociali e culturali. Per approfondire metafora, simbologia e riflessioni da riprendere dalle fiabe e applicarle alla vita reale, si prenderanno ad esempio la fiaba del Gatto con gli stivali e Cenerentola e una loro breve analisi.
Il gatto con gli stivali
Il gatto protagonista di questa fiaba è oggetto di eredità lasciata da un povero mugnaio padre al più piccolo dei suoi figli. Inizialmente il ragazzo si ritiene penalizzato da tale dono e manifesta il suo malcontento, ma con il passare del tempo il dono si rivela prezioso. Il gatto, che ha la caratteristica di parlare con gli umani, lo rassicura e si fa reperire dal nuovo padrone un sacco, un cappello e degli stivali, con la promessa di renderlo ricco. Il gatto così si reca nel bosco e con la sua intelligenza riesce realmente a cambiare le sorti del suo padrone. L’intelletto e il ragionamento sono i veri protagonisti del cambiamento, un mezzo forte e fondamentale per affrontare e superare le difficoltà della vita, superando ogni limite. Gli stivali sono una forte simbologia: rappresentano la capacità di muoversi nel cammino della vita sapendosi destreggiare tra i vari impedimenti e superandoli con maestria, senza avvalersi di violenza ma puro intelletto.
Cenerentola
Nella fantasia comune gli elementi più rappresentativi di questa fiaba e che si ricordano come elementi principali sono la zucca, la carrozza, i topini, la scarpetta di cristallo, ma con approfondita e attenta lettura altri elementi presenti ma meno eclatanti si rivelano al lettore. La stessa protagonista che rappresenta la fanciulla buona e brava, non fa trasparire in modo imponente altri lati del suo carattere come ad esempio il non farsi sopraffare dalla rabbia e dal dolore nelle situazioni che deve affrontare quotidianamente, riuscendo a far prevalere positività e generosità, evidente nel rapporto con i suoi piccoli amici animali, in una relazione di perfetta empatia: amiciche la sostengono ricambiando il tutto in un affetto reciproco. Quindi importante messaggio di equilibrio tra essere umano e natura.
Un secondo elemento fondamentale, ma meno citato, che si intreccia nella trama del racconto in modo egregio e rappresentativo per quello che è il valore del tempo: l’orologio. Un primo orologio si palesa sul focolare, stanza dove Cenerentola trascorre gran parte della giornata nell’avvicendarsi dei compiti domestici a lei affidati dalla matrigna e dalle sorellastre, ma tanti altri sono apposti sulle pareti delle altre stanze del castello. Il protagonista tra tutti è l’orologio del Palazzo Imperiale, elemento cruciale che segna un passaggio fondamentale nella vita della ragazza, che non si limita al solo annunciare la mezzanotte e la perdita della magia della fata, ma tutto ciò che ne seguirà.
Il tempo nella fiaba di Cenerentola scandisce le varie fasi della vita della protagonista, dall’infanzia felice con i suoi genitori al restare sola con matrigna e sorellastre, vittima delle loro angherie nella propria casa natale, a un nuovo passaggio che le aprirà le porte a un rinnovamento, ritornando a essere una principessa felice e amata con il suo principe. La fase di tempo più incisivo è quello rappresentato dagli eventi brevi ma imprescindibili che iniziano con la magia e il dono della fata alla fanciulla per poter partecipare al ballo, quindi dal momento in cui con la bacchetta magica dona alla fanciulla vestito e zucca trasformata in carrozza e topini in cavalli sino allo scoccare della mezzanotte in cui la magia svanirà, tempo fondamentale per cambiare gli eventi. La vera magia si dimostrerà essere la forza dell’amore, vera forza motrice per il cambiamento.
La fiaba è uno strumento per sognare, crescere e adattare il racconto alla realtà, sviluppando un proprio pensiero indipendente, perché ogni racconto è parte intrinseca di chi legge.
Simona Trunzo
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